martedì 11 settembre 2012

Non chiamatemi architettA

Perchè, se l'architetto è femmina, il maschio non resiste.
Ci gira intorno, fa finta di niente, studia l'avversario e poi, inevitabilmente, fa il provolone.

Perchè una donna che parla di cose maschie vi smuove qualcosa a metà tra lo stomaco e il bassoventre.
Soprattutto se, mentre parla di cose maschie, ha il cazzutissimo coraggio di guardarvi negli occhi.

Margarete Schütte-Lihotzky
Lei è un tipino niente male.
Leggete qui
La prima provola è il cliente.
Quello che, di primo acchitto, resta basito. Quello che: "ma dici davvero? quella lì? sarà capace?".
Quello che poi è cavaliere fino in fondo. Questione di precedenze, di "prima lei", di modi gentili ed affettati.
Quello che ti toglie la rullina di mano, ma solo perchè i maschi hanno sempre un po' paura di una donna che ci ha l'occhio con le misure.
Quello che un po' si pavoneggia perchè ci ha la femmina in giro per il cantiere.
Quello che, sulle scelte d'arredo dell'architettA (orrore!) no, non si discute, e non lascia spazio nemmeno alla moglie.

Quello che, però "va bene tutto, ma tecnologicamente ne so sempre di più io".

Perchè l'uomo, in quanto uomo, ci ha la scienza infusa.
Così, come dono di natura. 
Muscoli, calvizie precoce, baffo, pisello e scienza edile infusa.
Perchè l'uomo, anche se di mestiere fa il medico, l'avvocato, il commesso o il postino, l'uomo dicevo, in quanto uomo, una casa sa come farla. Fa parte del suo istinto maschio, del suo retaggio preistorico, della sua missione naturale.

Perchè l'uomo... l'uomo è bello quando si ricrede, quando l'architetto perde i connotati che le derivano dal sesso e diventa un tecnico, e dice cose sacrosante, e il cantiere diventa il posto più bello di questo mondo.
Con la scia di Chanel.


lunedì 3 settembre 2012

Le cose da non dire mai ad un architetto _ 5


"Dove metto la televisione?"


Ok, va bene. Questa è anche molto personale.

Perché se a me chiedete dove mettere la vostra libreria piena zeppa di libri, mih, mi sdilinquisco.

Ma la televisione no. Quella no. Proprio no.
Non accetto il fatto che questa specie di scatola parlante condizioni  le vostre case ed i miei progetti.


Non sopporto quel senso di smarrimento che vi prende quando, a prima occhiata, non trovate la parete giusta per lei, il terzo incomodo nelle camere da letto, principessa indiscussa del living attorno alla quale si sistemeranno divani, poltrone, tavolini, finestre e persino bambini imbambolati come soprammobili.

Imparate ad amare le vostre case prima delle vostre televisioni.
E, come misura preventiva, innamoratevi di chi con il dito vi indica la luna, e non la parete della tv… 
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