giovedì 28 giugno 2012

Attenti al branco: gli architetti associati

Avete letto e riletto i precedenti post, avete la moleskine rossa (che diciamolo, è più figa di quella nera) piena di appunti, schemi mentali e liste delle cose da chiedere. Vi siete tatuati nel palmo della mano le cose da non dire mai ad un architetto... e adesso vi sentite pronti e con la giusta energia per affrontare l'architetto che avete meticolosamente scelto...
Calma!
Forse c'è qualcosa che dovete ancora sapere... Scusate la reticenza nel parlarne, ma si tratta di argomento scottante...
Ebbene, gli architetti, capita che a volte, sai si associano!
Avete capito bene, gli esseri più vanesi, egocentrici e spocchiosi dell'universo, possono anche decidere di riunirsi e lavorare insieme...
Lavoro d'équipe lo chiamano... 
Adesso penserete che quasi quasi è meglio, che avrete a disposizione un'intera squadra di tecnici al prezzo di uno! Così troverete quello specializzato nella distribuzione funzionale degli ambienti, l'altro che sceglierà i colori e calibrerà alla perfezione l'uso delle luci, e quell'altro, mago del computer, che produrrà delle spettacolari immagini fotorealistiche che immaginate già di incorniciare o attaccare all'album di famiglia...
Beh, non sempre è così.

fonte: nonciclopedia.wikia.com 

Potreste finire tra le grinfie di un branco famelico in cui ogni singolo membro non aspetta altro che addentare la vostra attenzione per proporvi una soluzione migliore di quella che vi ha appena mostrato il suo collega. Se tutto va bene ne uscirete vivi, con tre o quattro soluzioni diverse ma mediocri e tanta confusione in testa...
E quindi?
Meglio fuggire davanti alla scritta "associati"?
E allora che ci sto a fare qui io? Una piccola dritta ve la sussurro nell'orecchio!
Come al solito, meglio mettere subito in chiaro le cose, stavolta col vostro gruppo di architetti! Chiedete sin da subito chi assumerà formalmente l'incarico, chi sarà il vostro referente (chiederete di interloquire sempre con lui) e quale sarà il ruolo di ognuno nel condurre il vostro progetto. Se vi mostrerete sicuri di voi, spiazzerete il branco e anziché ringhiare... vi faranno le fusa!

martedì 26 giugno 2012

I nemici dell'architetto _ 1

Il venditore di piastrelle


Porta scarpe a punta e un ciuffo ribelle di capelli svolazzante su un paio di occhi vispi e mai fermi
Il suo unico, vero scopo è quello di vendervi piastrelle.
Tante piastrelle.
Infinite piastrelle.
Ceramiche, grès, finto legno, vetro di murano e marmo.
Tendenzialmente ha anche cattivo gusto. Un cattivo gusto che si rivela già dal primo incontro, quando riempie la stanza di quel dopobarba pessimo ed invadente come la sua personalità.

Usa immagini di scarso livello per illustrarvi lo schema di posa delle piastrelle del vostro bagno e del pavimento del salotto. Cercando di cavalcare l'onda, trasforma le vostre case in piccoli show-room di ceramiche cercando di vendervi tutta la gamma dei suoi prodotti. Inserisce listoni, listelli, torelli, mosaici, cornici, pezzi speciali, "quattro o cinque caramelle e sette ali di farfalle" (cit.) 


fonte: http://www.flickr.com/photos/learnscope/

Nella sua mente, l'architetto è il suo migliore amico. Anzi, lo reputa un alleato, un complice, quasi un collega.
Gli dedica parole d'affetto e pacche di mani sudate sulle spalle mentre ansimante come un bambino agli esami di quinta elementare gli mostra compiaciuto le scelte del suo show-room.

Ma l'architetto vive al ritmo di "less is more".
Percepisce ogni pezzo speciale del suddetto venditore come un insulto al grande capo della tribù dei moderni
Incassa ogni ridondanza come un pugno allo stomaco ben assestato.
E nel frattempo si allontana irrimediabilmente dal ciuffo ribelle con le mani sudate.
Perché l'architetto non ha amici di cattivo gusto, ça va sans dire.





lunedì 25 giugno 2012

Le cose da non dire mai ad un architetto _ 4

"Questo bagno non mi piace. Entrando si vede troppo il water"



Signori miei, questa è il top.
Nella mia nontroppolunga vita di professionista l'avrò già sentita migliaia di volte, e chissà quante altre volte mi toccherà.


fonte: http://www.theselby.com/3_17_10_herve_pierre/

Che poi non capisco... E' vero che i water non sono il massimo delle aspirazioni estetiche delle vostre case, ma state entrando in un cesso, signori miei.
E la stragrande maggioranza delle volte che si visita questo onorevole ambiente delle vostre case è proprio perché si ha bisogno del water, della tazza, del trono, chiamatelo come volete.

Vuole nasconderlo?!? no problem!!!
Infrattiamolo alla fine di un labirinto, signora, così non lo vede nessuno!





E risentiamoci quando avrà quel bisogno irrefrenabile di trovare subito il suo odiato water!



giovedì 21 giugno 2012

La crisi di mezza età

Poi ad un certo punto arriva quel momento.
Ce lo avete tra le mani, intonso, odora di carta e d'inchiostro.
Dopo riflessioni, notti insonni, litigi matrimoniali, chiamate notturne all'architetto nemmeno fosse il medico di guardia, ce l'avete fatta. E' il vostro progetto. E' la casa dei vostri sogni. Perfetta.

Uscite tutti ringalluzziti dallo studio del vostro architetto, che nel frattempo si è trasformato nel vostro santo protettore. Lo adorate, lo osannate, e no, non lo pagate... troppo profani i soldi per quello che provate!
Uscite dallo studio, dicevamo, con in mano gli elaborati grafici, i rendering, il cd coi video ed il modello per le mani, e la prima cosa che vi viene in mente è chiamare tutti: i vostri genitori, l'amica del cuore, il datore di lavoro e persino il parrucchiere.
Organizzate cene, brunch, aperitivi col solo scopo di mostrare il progetto ai vostri cari.

fonte: http://pinterest.com/pin/74872412525289914/   

E no! Vi ho beccati! Non si fa! E' come andare a fare shopping con l'amica sfigata, quella che quando vi provate quel vestito che vi sta da Dio trova tutti i difetti pur di non farvelo comprare, che "no, ti fa un culo enoooooorme", ma la verità è che in quel momento vi invidia come una scimmia in uno zoo.

Così i suddetti cari faranno a gara a trovare i difetti alla vostra creatura, "Ma la cucina non è piccola?" e "La scala non è sproporzionata?" e "Non sarà un po' troppo grande?".
In un istante all'architetto cade l'aureola e si frantuma a terra, il vostro progetto vi sembra una brutta creatura irsuta e sproporzionata, lo odiate, vorreste rifare tutto da capo, vorreste cambiare tutto, ma proprio tutto.

E' la "crisi di mezza età del committente", quella che gli architetti temono più di tutte, quella che quando arriva non si dorme per una settimana intera per cercare di far rientrare il tutto. Ma è come quando si litiga col partner per una stupidaggine... dopo giorni di lotte, di discorsi, di pianti e di nervi, dopo ore di discorsi, aria fritta e corde vocali strappate, di solito torna la ragione e vi rendete conto che la vostra creatura è veramente perfetta per voi, forse ancora più perfetta di come la vedevate prima.

Un consiglio: lasciate fuori i parenti e conoscenti dalla vostra esperienza architettonica... perché è un po' come una storia d'amore... 'chè di consigli ne potrete avere a bizzeffe, ma saranno sempre le vostre testoline pettinate a dover decidere chi amare, e come farlo!


martedì 19 giugno 2012

Le cose da non dire mai ad un architetto _ 3

"L'ho visto su una rivista"

 

Orrore!!!
Gli architetti disprezzano le riviste! Perlomeno quelle che comprano i comuni mortali!
Non parlate ad un architetto di roba del tipo Casa Carina, Bella Casa, Arreda la tua casa.
No! Non fatelo! Il suo cuore potrebbe non reggere!

Gli architetti leggono solo riviste di settore, di quelle che hanno fatto la storia, di quelle che costano un botto.
E' che fa troppo intellettual and architectural chic entrare in un'edicola per gente comune con un'espressione del tipo ioappartengoadunaltromondo e chiedere quella rivista che non compra nessuno, quella che il giornalaio ordina esclusivamente per l'architetto del rione che ne farà bella mostra sulle mensole del suo studio.

fonte: http://crushculdesac.tumblr.com/post/6620958924


Quindi non parlate di riviste da quattro soldi, no!
L'architetto vi prenderà per mediocri, ça va sans dire!  

Ma lasciate che vi sveli un segreto: gli architetti adorano le riviste di nicchia ma, sotto sotto, apprezzano anche quelle dei comuni mortali e se le fanno recapitare a casa, con estrema discrezione!
Come voi, se le portano sul divano, a letto e a volte perfino al cesso.
Ebbene sì, gli architetti leggono le riviste da quattro soldi, ma non lo ammetteranno mai.
E se li scoprite in flagrante, non cantate vittoria... se stanno leggendo Buona Casa è per sbaragliare il nemico e prepararsi al peggio, naturellement!


sabato 16 giugno 2012

Deliri femministi

L'architettura è femmina. Una procace femmina col tacco dodici che sa di Chanel.
L'architettura è una pin-up burrosa e un po' capricciosa.
All'inizio ti mostra il meglio di sè. E' affascinante, spiritosa, misteriosa, completa.
Poi, però, quando cominci a frequentarla, diventa ad alto mantenimento, e ti richiede tempo, fatica e dedizione continui.

Ci sono donne che amano l'architettura.
E non sto parlando di arredamento, né di architettura accademica.
Sto parlando di architettura fatta e vissuta. Di progetti, cantieri e tecnologie, di chiodi e armature, di impianti e strutture.
La relazione tra una donna e l'architettura imbarazza ancora come lo fa (ahimè) un amore omosessuale.
Gli uomini non sono ancora pronti. Di una donna che fa architettura pensano che abbia degli istinti maschi.
Nella migliore delle ipotesi, che sia una sprovveduta, una povera scema che combinerà dei guai.
fonte: http://pinterest.com/pin/145311525447193659/
L'architettura è un mondo di maschi. Ma è femmina inside.

Le donne architetto sono troppo yeah.
Sanno usare il livello come il migliore carpentiere dei sobborghi, non hanno paura delle scale a pioli e le fanno con eleganza, anche se quella mattina hanno avuto voglia di mettersi una gonna.
Le donne architetto sono troppo fighe. 
La scia di Chanel in cantiere trasforma gli uomini in cani di Pavlov sbavanti ed obbedienti.

L'architettura in mano ad una donna è potere allo stato puro.




lunedì 11 giugno 2012

10 cose da chiedere all'architetto

Finalmente siete lì, comodamente seduti nel suo studio.
Lui è esattamente come ve lo aspettavate. Forse solo un po' più spettinato. Avrà avuto una giornataccia...
Adesso è il momento di chiarire un po' di cose, e di cercare di conoscersi per fare la fatidica scelta.
Ecco allora dieci cose da chiedere assolutamente all'architetto durante il vostro primo incontro. 
Schiarite la voce, è il vostro momento!

  1. Dopo aver sentito quali sono le nostre intenzioni e le necessità per il progetto che le proponiamo, crede che la possa interessare? Tastate il polso dell'entusiasmo dell'architetto. E' molto importante che anche lui abbia voglia di fare il lavoro che gli state proponendo. L'entusiasmo è una componente essenziale del lavoro di progettazione, e se c'è è facilmente individuabile. Avete visto come gli si sono illuminati gli occhi? E le mani? Sembra voler già cominciare a fare il primo schizzo!
  2. Ha già fatto dei lavori simili? Se sì, chiedetegli di mostrarveli. Gli architetti sono abbastanza vanitosi, ed amano far mostra dei loro lavori. Difficilmente vi dirà di no. E se lo farà, forse non è poi così veritiera la sua risposta. Se invece vi confessa di non aver mai fatto lavori simili, beh, non disperate. Questi esseri strani muniti di matita amano le sfide, e voi potreste essere la loro migliore esperienza!
  3. Che tipo di servizi ci offre? La progettazione prevede diverse fasi, e diverse tappe di approfondimento. Chiedete che vengano specificati i servizi che vi sta offrendo (progettazione di massima, esecutiva, design e arredamento, guida alle scelte stilistiche). Informatevi anche della possibilità di ottenere solo alcuni di questi servizi per poter scegliere in tranquillità in quali fasi debba essere presente e in quali no.
  4. Come intende impostare il lavoro? Cercate di farvi definire i tempi che servono per la progettazione, e come pianificherà le fasi della progettazione. Questo è importante anche per avere in generale un'idea dei tempi di realizzazione dell'opera che state per fare.
  5. Esistono altri membri del team che parteciperanno alla progettazione ed alla direzione dei lavori? Li posso conoscere? Gli studi di architettura sono come dei formicai, spesso pieni di laureati e neolaureati bianchicci e con le occhiaie che si occupano di tutto: dalla pulizia degli ambienti al caffè, alle fotocopie, ai progetti, ai particolari costruttivi. Spesso capita che poi il cliente abbia a che fare molto di più con le formichine operaie che con l'archi-regina. Chiedete di conoscere anche loro, e fatevi un'idea di tutto il team. 
  6. E' necessaria una consulenza strutturale? Se sì, siete in grado di occuparvene voi? Gli architetti evitano la questione strutturale come la peste. Odiano sentirsi limitati da regole matematiche ed algoritmi poco intuitivi. Ma più d'ogni altra cosa, manifestano episodi molto gravi di intolleranza agli ingegneri. Spesso, quindi, gli studi di architettura forniscono anche la consulenza strutturale avvalendosi di qualche malcapitato ingegnere rinchiuso nelle segrete dello studio che sgobba come un criceto costretto a correre sulla ruota per tutto il giorno. Affidatevi a loro, in quel caso, 'chè le collaborazioni assodate tra architetti ed ingegneri possono evitare (e di molto!) il rischio di morte per omicidio sul luogo di lavoro.
  7. E' possibile individuare un costo a metro quadro dell'opera finita? Poiché lavorano quotidianamente nel campo, gli architetti sono in grado di darvi una valutazione di massima delle spese da affrontare per il lavoro che vi accingete a fare. Questo vi aiuta a capire se il budget che vi eravate prefissati sia in qualche modo congruente.
  8. (se il lavoro consiste in interventi sull'esistente) Quanto distruttivi saranno gli interventi? Questo perché spesso non ci si rende conto che anche interventi non molto ampi possono però essere invasivi e limitare in tutto o in parte l'uso degli edifici sui cui si interviene.
  9. Ci aiuterà nella scelta della manodopera e dell'impresa? E' importante che l'architetto vi aiuti in questa scelta. Inoltre, se è disponibile, lasciate che sia lui ad occuparsi in ogni momento delle comunicazioni con l'impresa e la manodopera. Riponete in lui ogni speranza, ed usatelo come intermediario sempre! Vi aiuterà a gestire il meglio le operazioni di cantiere senza peraltro addebitarvi le spese per il Maalox.
  10. fonte: http://en.www.lensart.ru/picture-pid-354f6.htm?ps=18   

  11. Infine chiedete qual è il costo della consulenza e/o del progetto e quali sono i metodi ed i tempi per il pagamento. E ricordatevi che un onorario più basso non sempre è un risparmio, a volte semplicemente nasconde meno servizi o una presenza diversa in cantiere. State attenti e verificate per bene... la concorrenza è spesso sleale, ma la mia nonna diceva che "il cavallo buono si vede a lunga corsa".
Ed era una nonna d'architetto, mica cotica!

venerdì 8 giugno 2012

Prepararsi al primo incontro con l'architetto

Finalmente sta per arrivare il momento in cui lo incontrerete!

Su, non siate così tesi! Non è come un appuntamento al buio, anche se, come nei rapporti di coppia, il primo appuntamento è molto importante: è necessario che scatti la scintilla, altrimenti... ciccia, vi conviene cercare qualcun altro, date retta a me!
In ogni caso, come ogni appuntamento che si rispetti, dovete essere preparati.
E con questo non intendo trucco, parrucco e underwear sexy chenonsisamai. No, no, di solito gli architetti non ci provano con i clienti. Non prima di aver chiarito come i suddetti la pensano in fatto di stile, perlomeno. 

Preparatevi perché avete migliaia di cose da dire, ed altrettante da chiedere, e non sapete da dove cominciare.
Il fatto è uno: l'architetto ci ha fatto il callo, sa già cosa chiedervi e come approcciarvi, per lui è un copione collaudato, to build or not to build (sic!). 

Per voi, invece, la preparazione inizia prima, molto prima dell'appuntamento, e più complete saranno le informazioni che sarete in grado di raccogliere, più produttivo sarà questo fatidico primo incontro, al punto di essere decisivo per la vostra scelta.

Cercate di avere chiare le idee su cosa intendete fare. Interrogatevi su quali sono veramente le vostre esigenze, i vostri bisogni, i vostri desideri. Fate delle liste, fissate le priorità, definite i vostri must-have. Se siete in coppia, litigate! (sempre meglio farlo tra le mura domestiche, per quanto bisognose di ristrutturazioni, che nello studio di un professionista).
Raccogliete foto, spunti, ritagli di riviste. L'architetto, di certo, le snobberà, ma vi assicuro che le sbircerà con la coda dell'occhio per capire che tipi siete e cosa volete!
Fissate il vostro budget di spesa, e non abbiate paura, poi, di riferirlo all'architetto. E' importante sapere qual è la spesa che potete/volete affrontare per commisurare il progetto alle vostre economie.
Raccogliete tutte le informazioni che avete sulla casa che dovete ristrutturare, o sul terreno sul quale intendete costruire. Sono utili i titoli di proprietà, le vecchie pratiche, i disegni originali e tutto ciò che può aiutare a ricostruire la storia dell'immobile. Spesso questi documenti sono dispersi in fondo al cassettone della nonna, e cercarli comporta una perdita di tempo che non farà altro che rallentare le cose e raffreddare l'iniziale idillio con l'architetto. Portatevi avanti col lavoro!
Se necessario, fate una lista di tutto quello che volete chiedere, per non dimenticare niente.

Fatto tutto? Bene, siete pronti.
State per incontrare la persona con la quale passerete i prossimi 2 mesi o 2 anni della vostra vita. Quella che cercherete disperati quando non saprete se scegliere la mattonella color sabbia o quella ottanio, quella che vi consolerà di fronte all'evidenza di un tappeto scelto male, quella che, insomma, disegnerà e realizzerà la casa dei vostri sogni.
Su, pettinatevi e fatevi belli... e che la fatidica scintilla sia con voi!




giovedì 7 giugno 2012

Come scegliere un architetto

Finalmente ve ne siete resi conto. Questa cucina è troppo piccola. E nelle camere, invece, si spreca troppo spazio. E la luce, poi... sembra essere scomparsa totalmente dalla vostra casa!
Ebbene sì, è proprio l'ora di pensare ad una ristrutturazione, o forse ad un ampliamento, o forse dovreste infine decidervi a costruire la casa dei vostri sogni.

Adesso sapete esattamente cosa volete, ma vi serve un architetto! Potreste chiedere all'amica, o al vostro parrucchiere, ma prima di spendere dei soldi, forse è meglio che valutiate attentamente la scelta che state per fare.
Ecco allora qualche breve consiglio per scegliere in serenità il vostro architetto (e non pentirvene).


Innanzitutto informatevi. Chiedete in giro, anche al parrucchiere, perché no!
Cercate di scoprire chi era il progettista di quella casa che vi piaceva tanto. Sì, proprio quella all'angolo, in fondo alla strada! 
Informatevi su internet oppure chiamate la fatidica signorina Anna delle Pagine Gialle.

Quando avrete abbastanza nomi a disposizione (abbastanza, ma non troppi! rischiereste che la ricerca si trasformi in un'avventura millenaria), documentatevi a fondo sui loro lavori, e sul campo in cui operano.
Cercate di capire se le loro scelte stilistiche corrispondono al vostro gusto. Questo è veramente molto importante... come ho già detto, essere sulla stessa lunghezza d'onda facilita di molto le scelte, e vi aiuterà a non pentirvene in futuro!
Non abbiate fretta, ponderate, e infine scegliete chi contattare in base alle vostre scelte ed alle vostre aspettative.

A questo punto chiamate il fortunato e fissate un appuntamento. 
Fate un respiro di sollievo. E' già un bel passo avanti.
Adesso dovrete preparavi all'incontro. Gli architetti sono bestie temibili, ma ricordate che sarete voi a scegliere loro!

Come prepararsi a questo punto all'incontro con l'architetto? 
Datemi giusto il tempo di scrivere il prossimo post!

martedì 5 giugno 2012

Questioni di stile: il Classico

Sappiate innanzitutto una cosa: per un architetto lo stile Classico non esiste più. E' morto e sepolto da più di ventuno secoli. 
Il termine Classico, infatti, se riferito all'architettura, indica manufatti edilizi tipici dell'epoca classica, ossia, per darvi un'idea, risalenti pressappoco al IV secolo a.C. 
Evitate perciò di dire che volete una casa classica, almeno che il vostro intento non sia quello di realizzare qualcosa che si ispiri al Tempio della Concordia.

Fatta questa precisazione, va detto che il termine Classico, così come di uso comune, viene mutuato dalla terminologia utilizzata per individuare gli stili d'arredo. Anche in questo caso, però, l'uso di questo termine è un po' grossolano. Per "Classico" si intende in generale un arredamento improntato alle linee ed al gusto del passato, ma proprio per questo si rischia di fare molta confusione e di avere in mente, e poi per casa, un'accozzaglia di stili che poco dialogano tra di loro. 

 Ecco di seguito qualche consiglio perchè possiate farvi comprendere meglio dal vostro tecnico, e per evitare errori grossolani di cui pentirsi in futuro:

  • se la vostra idea è quella di avere una casa che abbia il sapore della storia costruttiva o delle tecniche tipiche del posto in cui vivete, parlate di architettura tradizionale e non di architettura classica.
  • vivete il presente... ci sono mille modi per realizzare (ed arredare) una casa secondo il vostro gusto senza fare un falso storico. Innamoratevi delle nuove tecnologie, dei nuovi materiali, di tutto quello che una volta non c'era. Vivere di passato non aiuta il progresso.
  • se in ogni caso avete deciso di arredare la vostra casa con mobili antichi, o che si ispirano ad un determinato periodo storico, parlate di arredamento d'epoca. Cercate di definire l'epoca alla quale ispirarvi e concentratevi molto su come i vari stili possano affiancarsi ed essere compatibili.
  • Al di là del gusto personale (io non amo il genere, ad esempio), riflettete molto sulla scelta che state per fare. Gli ambienti attuali hanno caratteristiche dimensionali completamente diverse da quelli di una volta. Dei mobili imponenti trasferiti in un appartamento di città fanno lo stesso effetto di un grosso leone rinchiuso nella gabbia di un gattino.
  • scegliete con accuratezza il tecnico a cui vi rivolgerete. Non tutti amano il genere, e molti non hanno la preparazione adatta per affrontare certe tematiche storiche e tecnologiche. Cercate di capire se l'architetto è sulla vostra lunghezza d'onda in quanto a scelte stilistiche. Questo è molto importante perché si possa lavorare bene insieme e si possa arrivare al risultato che vi eravate immaginato.
  • infine, se è una casa tradizionale/d'epoca/classica che volete, beh... non scegliete me!

domenica 3 giugno 2012

Le cose da non dire mai ad un architetto _ 2

"A me serve solo un consiglio"


Il problema, in questo caso, sta più che altro nel sottinteso: "Ti sto chiedendo qualcosa per cui io non trovo soluzione, ma so che a te verrà relativamente facile, perciò non ho assolutamente intenzione di pagarti".


Quello che definite consiglio, per noi è lavoro! Quel termine, poi... è così riduttivo! ci intristisce, ci fa venire il mal di pancia e i capogiri. 

Temete seriamente l'architetto che accetta di darvi un consiglio, in realtà sotto lo sguardo professionale ed ammiccante nasconde un atteggiamento diabolico alla "It". E non sta pensando seriamente al caso che gli avete sottoposto, anzi se ne guarda bene... sta solo cercando di vendicarsi nel peggiore dei modi: darvi un consiglio che più sbagliato non si può!

Le cose da non dire mai ad un architetto _ 1

 "Ho sempre desiderato fare l'architetto".


Se non lo avete fatto, se adesso siete un medico, un imbianchino o un insegnante, beh... ci sarà un perchè!!!
Mentre noi dedicavamo le nostre notti a santa madre composizione, voi vivevate la vita notturna delle città universitarie che noi conoscevamo solo da un punto di vista storico-artistico-urbanistico.


Il vostro concetto di architettura è patinato come le immagini delle riviste, mentre a noi fa venire in mente notti insonni, dita tagliate durante la realizzazione di plastici, panico e colpi di cuore per gli errori irreversibili di autocad, clienti esigenti e spesso poco generosi.


Per voi l'architettura è come Marilyn, mentre per noi somiglia ormai molto di più al vicino di casa in pigiama e ciabatte... simpatico, per carità, ma a volte anche un po' insopportabile.

Non ricordateci che l'architettura può essere affascinante come un uomo d'altri tempi... potrebbe indurci alla tristezza... ed un architetto depresso non è mai un buon affare...
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